Il termine place branding, come già detto qui, indica l’attività di creazione e valorizzazione di una certa immagine di un luogo e della sua comunicazione per raggiungere potenziali investitori, turisti e futuri residenti. Il place branding è sempre più centrale nelle strategie di sviluppo turistico, per rendere un luogo riconoscibile e attrattivo e veicolarne la promozione utilizzando specifici canali, come ad esempio i social media. Tuttavia, la promozione del luogo non può esaurirsi nel momento in cui i turisti vengono attirati dalla strategia di comunicazione e raggiungono la località promossa sui social. I momenti precedenti di analisi del territorio e quelli successivi propri della ricezione sono ugualmente, se non più, importanti e devono essere altrettanto curati nei minimi dettagli. E’ per questo motivo che, oltre ad una strategia di comunicazione, è importante che albergatori, ristoratori ma anche amministrazioni e uffici di promozione turistica siano all’altezza del compito. Al contrario, negli ultimi tempi sono sempre più numerose le richieste di social media manager per occuparsi delle strategie di comunicazione di posti di villeggiatura, più o meno rinomati, quando non si può dire che la stessa attenzione sia dedicata all’analisi del territorio su cui si va ad operare o alla ricerca di personale qualificato da occupare nei ristoranti o negli alberghi, ad esempio.

Se è quindi vero che il social media manager o il brand manager sono importanti figure professionali, alla cui formazione sono dedicati interi master in social media marketing, di cui avvalersi per far decollare la visibilità di un territorio, in parallelo bisogna occuparsi di definire una ricca offerta che includa percorsi culturali, percorsi eno-gastronomici, attività in-door e out-door, a seconda di ciò che il territorio offre. E’ indubbio oramai che l’esperienza turistica stia andando oltre il semplice pernottamento. Il turista è sempre più orientato a vivere un’esperienza complessiva che includa la cultura, il cibo, l’arte ma che preveda anche attività ed esperienze nuove, che lascino anche spazio ad emozioni e alla costruzione di ricordi. Non è un caso che la celebre piattaforma Airbnb abbia allargato la sua storica offerta di stanze e appartamenti anche alla possibilità di prenotare attività legate a più ampie categorie identificabili come “esperienze” o “avventure”.

E’ qui che il ruolo degli amministratori e di chi lavora nel settore a livello locale diventa fondamentale. In primo luogo, per definire quali sono le specificità territoriali, quali sono i punti di forza e lavorare affinché questi vengano messi in luce e a sistema con altri siti di interesse. In secondo luogo, affinché si lavori per garantire un’alta qualità della capacità ricettiva.

Oltre ad investire sul web e sulle potenzialità di un’ottima strategia di comunicazione, si dovrebbe investire sulla formazione del personale dedicato alla ricezione. Un post può sicuramente attrarre un certo numero di visitatori ma quanti torneranno, o faranno una buona pubblicità, se l’accoglienza non ha soddisfatto le aspettative?

Infine, la questione da porre è anche che tipo di turismo si vuole sviluppare in un determinato territorio. Un turismo mordi e fuggi, che punti ad aumentare il numero di visitatori, potrebbe anche non dover investire sulla qualità; al contrario un tipo di offerta turistica che voglia distinguersi dovrà considerare che il turista soddisfatto tornerà per approfondire la conoscenza del posto e questo genererà ulteriori introiti e ricadute territoriali positive. E’ vero che il tipo di luogo in cui si va a promuovere il turismo e il tipo di offerta che si mette a disposizione del turista creeranno una selezione naturale sulla tipologia di utente. Tuttavia anche questa scelta richiede uno studio approfondito del territorio, dei luoghi di interesse, dei flussi, delle capacità di ricezione, dei target che si vogliono attrarre, e così via per tante altre variabili.

Una volta definito il tipo di turismo che si vuole sviluppare e una volta capito come valorizzare i beni di cui si dispone, siano essi materiali o immateriali, ben venga un professionista che possa metterli in luce utilizzando tutti i potenti mezzi di comunicazione. Prima però lo studio, l’approfondimento, l’analisi e la programmazione sono attività essenziali e imprescindibili che amministratori e addetti ai lavori devono promuovere con serietà e consapevolezza siccome non è possibile parlare di place branding se prima non si è proceduto ad un’attenta e seria valutazione. Solo definendo cosa si vuole valorizzare e come farlo si può parlare di come dargli visibilità.